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TUTTI LO SANNO

Il film racconta la storia di una famiglia numerosa che, in occasione di un matrimonio, si riunisce. Così Laura, la protagonista del film, fa ritorno nel suo paese natio insieme ai suoi due figli. Sembra una donna felice, appagata e pienamente soddisfatta della sua vita, ma in realtà, come ogni persona, nasconde una dimensione interiore decisamente più complicata e complessa.

Oltre a riabbracciare il padre, le sorelle ed i cognati, Laura ritrova Paco: il suo primo amore. I due da giovani erano molto innamorati ed in paese tutti sanno che i due sono legati ancora da un sentimento profondo. Soprattutto Paco sembra non aver mai dimenticato la donna.

Durante i festeggiamenti succede qualcosa di inaspettato che rompe l'atmosfera gioiosa e spensierata dei primi 40 minuti del film: la figlia maggiore di Laura, Irene, viene rapita.

Da quel momento in poi i rapporti fra i diversi componenti della famiglia, sembrata fino ad allora perfetta ed in armonia, si sgretolano sempre di più: emergono vecchi rancori e segreti sconvolgenti, gli uni cominciano a dubitare degli altri.

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La trama del film è semplice, per certi tratti anche banale.

Il regista, Asghar Farhadi, non concentra la trama del film sul rapimento della ragazzina, bensì sui rapporti fra i vari familiari e sugli aspetti caratteriali di ognuno di loro. Inquadra i protagonisti da vicino, soffermando la telecamera soprattutto sui loro visi e sui loro occhi.

La sparizione della ragazza è solo un espediente per analizzare in maniera profonda la famiglia e la società contemporanea, sospese fra fede e materialismo. Il vero motore delle azioni è, però, il sentimento: Paco, nonostante Laura abbia sposato un altro e malgrado anche lui abbia una nuova compagna, non riesce a non aiutare Laura, il suo primo e probabilmente unico vero amore.

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Ad impreziosire il film, oltre alla fotografia dai colori caldi che tocca il cuore e caratterizza la prima parte del film, è sicuramente l'interpretazione di Penelope Cruz e Javier Bardem. La protagonista femminile riesce, infatti, ad interpretare in maniera davvero realistica la disperazione di una madre che rischia di perdere la figlia per sempre: piange, si lascia prendere dallo sconforto, ma ha anche il coraggio di assumersi la responsabilità di fare tutto il possibile per ritrovare Irene. Ancora più bravo e Bardem, che riesce ad esprimere in modo impressionante i diversi stati emozionali, spesso anche opposti e contrari fra loro, che travolgono il suo personaggio nel corso del film.

A deludermi è stato, invece, il finale davvero troppo scontato. L'identità dei rapitori viene svelata subito dopo l'esplosione del segreto punto cardine del film e, benché sia inaspettata, non stupisce: mi aspettavo qualcosa di più fantasioso e di più ingegnoso.

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Insomma, non è un film che può essere apprezzato da tutti. Lo spettatore medio, che va al cinema per svagarsi e passare una paio d'ore in maniera leggera, sicuramente giudicherà il film troppo lento e noioso. La pellicola verrà, invece, maggiormente apprezzata dagli appassionati di cinema, i quali, anche se non impazziranno per la trama, avranno l'occasione di vedere un film diverso e di notare le caratteristiche che differenziano il cinema europeo da quello americano. Per quanto mi riguarda sufficienza piena.

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