ABOUT ME
Fin da piccolissima amavo scrivere. Alle elementari uno dei momenti più belli per me era quando la maestra ci assegnava un tema da svolgere. Il foglio bianco era come una tela vuota su cui svuotare una miriade di colori. Le parole uscivano dalla mia mente di getto, come un fiume in piena, e la mia mano destra si muoveva veloce per non perdere neppure un concetto. Adoravo scrivere di me, ma anche utilizzare la mia tavolozza magica per dipingere storie completamente inventate.
Quando sei bambino hai una fantasia smisurata, una creatività innata e agisci di intuito, libero dalla paura del giudizio altrui e dai condizionamenti. Crescendo però rischi di perdere di vista i tuoi sogni e soprattutto la tua verità. Ti perdi cercando di fare contente le persone che ti sono intorno, tentando di vivere la vita che altri vorrebbero per te e rinchiudendoti in schemi rigidi comuni che non ti appartengono. Ti insegnano che devi studiare, laurearti, trovarti un lavoro e fare i soldi per essere felice. Così la luce che avevi dentro da bambino si affievolisce sempre di più, fino quasi a scomparire. Addio fantasia, sogni e colori!
Fino a qualche giorno fa vivevo così, non ero mai contenta di me stessa, soffrivo per il giudizio degli altri e, soprattutto, per quello dei miei genitori. Avevo in continuazione sensi di colpa perché non riuscivo a soddisfare le aspettative di chi mi stava attorno. Poi è avvenuta una piccola svolta. Per caso o forse no, grazie al suggerimento di un mio conoscente, sono finita sul profilo Facebook di un certo Daniele di Benedetti. Ho iniziato ad ascoltare qualche suo video e con poche parole mi ha dato una scossa pazzesca, è come se mi avesse risvegliato da un sonno profondissimo. Ho iniziato anche a leggere il libro che ha scritto, “Ricordati di sorridere”: è una guida che ti aiuta a riscoprire te stesso, a riportare alla luce il te bambino, passo dopo passo ti accompagna verso la scoperta della tua verità. Sì, perché non esiste una sola verità, ognuno ne ha una diversa. Le cose che sono giuste per te possono non esserlo per me e così via. Il Dan mi ha ricordato che devo trovare la mia felicità, non vivere per accontentare gli altri.
Sarà un percorso duro perché vengo da un periodo non troppo facile, pieno di mancanze e di delusioni affettive. Persone che da sempre per me erano un punto di riferimento si sono allontanate ed ho dovuto imparare a camminare senza di loro, facendomi carico anche di situazioni non facili. Ma ho capito che devo accettare il dolore, dargli un significato e permettergli di farmi conoscere sempre meglio me stessa. Non voglio più essere la ragazza schiva, chiusa in se stessa e con poca fiducia nel prossimo. Voglio ritrovare la me bambina, voglio essere me stessa, voglio essere felice da fare schifo.
Per questo ho deciso di riprendere la mia tavolozza piena di colori e questo blog sarà la mia tela bianca da riempire.
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Detto questo salve a tutti! Mi chiamo Claudia, ho 24 anni e vivo in un piccolo paese delle Marche.
Una palla di pelo biondo riempie le mie giornate: si chiama Atlas ed è per me come un fratello minore. Ogni volta che cerco una mano a cui aggrapparmi, trovo la sua zampa; ogni volta che ho bisogno di una spalla su cui piangere, lui cancella la mia tristezza con le sue espressioni buffe e le sue corse sfrenate. Ringrazio Dio, il Destino o Chiunque Altro ci abbia fatti incontrare.
Davide, invece, è la persona più importante della mia vita. E’ bastato qualche incrocio di sguardo per capire che tra noi poteva nascere qualcosa, conoscerci meglio per scoprire che potevamo essere l’uno il tutto per l’altra e viceversa. Solo con lui non ho mai avuto paura di essere me stessa e di mostrare le mie debolezze. Non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi scelta, per aver sentito i miei occhi urlare quando per tutti gli altri ero invisibile.
Che altro dire? Amo andare al cinema, viaggiare e leggere. Sono attività che mi emozionano e mi fanno sentire viva. Alle serate in discoteca preferisco le albe ed i tramonti, magari in riva al mare con la persona che amo, oppure una bella cioccolata calda, un plaid e un bel film.
Quando c’è qualcosa che non va ho bisogno di starmene per un po’ da sola per ascoltarmi. Spesso la miglior cura ad una giornata no è una passeggiata solitaria nella natura con le cuffie nelle orecchie e della buona musica.
Oltre a questo, negli ultimi anni la palestra è diventata la mia seconda casa: l’allenamento è stato ed è tutt’ora un ottimo rimedio per sfogare la rabbia, combattere l’ansia e superare i miei limiti.
Non ho una laurea e non ho un lavoro a tempo indeterminato: ultimamente mi sono improvvisata ragioniera per la ditta di mio padre e di uno zio. In futuro vorrei fare la moglie e la mamma a tempo pieno: sono quasi sicura che questa rappresenterà una grande fetta della mia felicità.
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