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MIA E IL LEONE BIANCO

In tutta l'Africa, secondo le stime dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, sopravvivono oggi meno di 20.000 esemplari di leoni, il 42% in meno rispetto a 21 anni fa, un lasso di tempo equivalente ad appena tre generazioni. E' un dato molto allarmante e questo film nasce proprio con l'intento di sensibilizzare gli adulti di oggi e di domani al rispetto della natura. Riuscite ad immaginare un mondo senza leoni? Un mondo in cui i leoni non esisteranno più e saranno considerati i "nuovi dinosauri"? Io no! La causa principale della diminuzione di esemplari di leoni è la presenza dell'uomo. Il problema della perdita di habitat dovuta ai business umani, spiega il Wwf, incide in modo particolare perché non colpisce solo i leoni ma anche le loro prede: più l’uomo allarga la propria presenza in territori prima naturali, minore è la presenza di bufali, gazzelle e zebre. E così i felini inevitabilmente patiscono della scarsità del proprio nutrimento. Come se non bastasse, sono molto diffusi anche la caccia illegale ed il fenomeno del rophy hunting, letteralmente traducibile come caccia al trofeo, che vede persone disposte a spendere decine di migliaia di dollari per uccidere gli animali nelle aree protette. E' qualcosa di veramente assurdo e crudele. L'uomo deve cercare di recuperare la sua umanità prima che sia davvero troppo tardi: la natura non starà sempre lì ferma a guardare, prima o poi si ribellerà e forse lo sta già facendo.

 

Ma veniamo al film. Mia e il leone bianco racconta la storia di un'amicizia insostituibile: quella tra una bambina ed un cucciolo di leone di nome Charlie. Mia si è appena trasferita con la sua famiglia in Sudafrica, dove il padre ha avviato un allevamento di leoni. A differenza del fratello, la bambina soffre molto il distacco da Londra e dai suoi amici: non accetta la sua nuova vita ed ogni giorno che passa diventa sempre più scontrosa. La mattina di Natale però nasce nella tenuta un cucciolo di leone bianco, che sorprendentemente sembra spezzare l’indifferenza di Mia. E' Charlie a scegliere mia, la cerca continuamente e, anche quando lei lo snobba e cerca di allontanarlo, lui insiste e persiste, fino a quando riesce a conquistare il cuore della bambina.

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Lentamente, la bambina e il leone si avvicinano e nel corso di un anno instaurano un legame molto forte, diventano inseparabili. Charlie, ormai adulto, viene rinchiuso in un recinto posizionato appena fuori la villa di famiglia. Ma Mia non si rassegna e, nonostante la preoccupazione dei genitori, continua a far visita al suo migliore amico. Il padre capisce che la ragazza si è affezionata troppo al leone ed è convinto che questo rappresenti un pericolo imminente per la vita di sua figlia. Decide quindi di vendere Charlie. Mia, distrutta dal dolore, segue il padre per scoprire chi è l'acquirente del suo leone bianco. Dopo una sconvolgente rivelazione, con una coda di leone che spunta dal finestrino, la ragazza parte in missione di salvataggio tra praterie, autostrade e centri commerciali.

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Se la trama del film è banale e, a tratti, anche troppo scontata, la vera forza del film sta nelle scene reali: il regista non ricorre mai ad effetti visivi o di montaggio. Affinché questo potesse essere possibile, Mia e il Leone Bianco ha avuto una lavorazione di 3 anni, durante i quali la bambina ed il leone sono cresciuti e, stando insieme, hanno sviluppato un vero ed autentico rapporto di amicizia. Il progetto non era quindi solo fare un film ma farlo come non lo si era mai fatto. Questo ha fatto sì che tra la bambina e il leone si instaurasse un legame familiare e spontaneo, in grado di emozionare attraverso immagini uniche e sorprendenti.

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Lo spettatore si innamora di quel cucciolo di leone bianco dalle prime scene e farà il tifo per lui fino alla conclusione del film. Inoltre, i suoi occhi azzurri sono in grado di abbattere ogni forma di indifferenza riguardante la caccia illegale e il periodo difficile che i leoni stanno attraversando.

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Ancor prima di vederlo, questo film era riuscito a farmi piangere attraverso un trailer della durata di un minuto e mezzo. Per questo mi aspettavo qualcosa in più, soprattutto per quanto riguarda la trama. Nonostante la parziale delusione, però, l'affetto che lega Mia e Charlie mi ha emozionato tantissimo perchè mi ha ricordato quello che unisce me e il mio cane Atlas, che tra l'altro è un chow-chow e assomiglia in maniera impressionante ad un leone. Oltre a questo, attraverso il film sono venuta a conoscenza delle condizioni attuali dei leoni in Africa e ho sentito la necessità di informarmi maggiormente a riguardo. Ho scoperto che sul sito del WWF è possibile adottare una specie fra le tante in pericolo oppure fornire un piccolo contributo acquistando un peluche. Per chiunque fosso interessato:

 

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