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LE BELLE PERSONE

Qualche settimana fa mi sono imbattuta in un articolo riguardante la tragedia avvenuta sulle piste da sci in Alta Val di Susa (Torino). In quella che doveva essere una giornata divertente e gioiosa, purtroppo, ha perso la vita una bambina di nove anni. In questa pagina del mio blog voglio soffermarmi sull'infermiere che, al telefono, ha consigliato al padre della piccola le manovre da eseguire per salvarla. Il tentativo, come sappiamo, è stato inutile, ma all'indomani quel medico si è sentito in dovere di scrivere una lettera alla famiglia.

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"Sono l’infermiere che per interminabili istanti ha guidato il papà di quella povera piccola durante la rianimazione telefonica, fino all’arrivo dei primi soccorsi. Vorrei solo dire a quella povera famiglia che il loro dolore mi giunge come una pugnalata. Vorrei che tutto fosse andato diversamente, vorrei abbracciarli forte perché credo che le parole di quell’eroico papà, mentre eseguiva ogni manovra rianimatoria che gli veniva consigliata, non le dimenticherò mai. Le sue grida di dolore mentre invocava il nome della sua piccola, mentre gridava: «Ma è la mia bambina...».

Faccio questo lavoro da molti anni ormai e sono papà di un piccolo esserino da tre, e non vedevo l’ora di uscire dal lavoro per tornare a casa ed abbracciarlo. Lavoro sull’elicottero e nella gestione di esso e tutti i miei colleghi e amici coinvolti nella gestione di questo intervento sono tornati a casa con le lacrime agli occhi. Rivestiamo noi stessi di dure corazze ma, come qualcuno mi ha fatto notare, sono solo piene di buchi e lasciano profonde cicatrici che solo chi combatte può avere il diritto di portare. Questa sarà una cicatrice davvero profonda.

Addio Camilla, non ti ho conosciuta ma avrei voluto farlo mentre ti vedevo sorridente e felice. Ciao papà, sei stato davvero un eroe, credo difficilmente avrai pace ma sappi che hai fatto tutto quello che potevi nel modo migliore, seguendomi attentamente. Eri i miei occhi e le mie mani e io, per quanto posso, sarò un po’ del tuo cuore e porterò per te un po’ di quell’enorme dolore. Non addossarti colpe, hai avuto la colpa di cercare la sua felicità in ogni atomo.

Ciao mamma, nonna, amici, conoscenti, e chiunque in qualche modo, come me, pensa che tutto questo non dovesse succedere. Non so se queste parole arriveranno a qualcuno, vorrei avere la forza e la possibilità di venire ad abbracciarvi ma ho solo paura di contribuire a crearvi ancora più dolore. Vi scrivo piangendo e senza neppure aver la forza di rileggere, non cerco protagonismo ma solo la possibilità che qualcuno vi porti queste parole. Addio Camilla, eri piccola, troppo piccola per lasciare questo mondo senza i tuoi sorrisi. Non sono un fervido credente ma una preghiera ogni sera te la sto dedicando e spero che, ovunque tu sia, sorrida e porti conforto ai tuoi genitori e ai tuoi nonni".

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Ho voluto trascrivere queste righe nel mio blog per dire il mio grazie a tutte quelle persone che io considero eroi: a medici, infermieri, vigili del fuoco, a chiunque si da da fare per salvare o migliorare delle vite. Ognuno di noi può fare la differenza in questo mondo, ognuno può fare la sua parte per migliorarlo. Non parlo per forza di grandi gesti: basta un sorriso regalato per strada ad uno sconosciuto, un abbraccio ad un amico che sta soffrendo, un "ti voglio bene" in più ai nostri cari. Sono delle piccole cose, ma vi posso assicurare che faranno sentire meglio non solo chi vi sta intorno ma anche voi stessi.

A  questo proposito, se state seguendo il Festival di Sanremo, prestate molta attenzione al testo della canzone "Abbi cura di Me" di Simone Cristicchi.

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L'autore stesso ha dichiarato: “Viviamo in un momento di sgretolamento generale dei valori, tornare a parlare           dell’amore universale, di un amore puro che non chiede niente in cambio, occuparsi anche solo di una persona nella vita, può salvare, il mondo”.

Dobbiamo non solo essere bravi a dare il nostro aiuto, ma anche a chiederlo quando ne abbiamo bisogno perché quando mostriamo la nostra debolezza e ci togliamo la corazza siamo reali, siamo veri, e quindi più belli.

Ricordatevi che niente è più grande delle piccole cose.

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