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IL MIRACOLO DELLA NASCITA

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Girando per il Web, mi sono imbattuta in questa immagine. Siamo in Brasile: subito dopo il parto, una neonata abbraccia il viso della madre e sembra intenzionata a non volerla lasciare mai più. La foto rende eterno il primo incontro tra una mamma e sua figlia. La piccola sembra baciare la guancia della mamma, mentre con il braccino le circonda il viso e la tiene stretta come se la stesse abbracciando. E' una scena estasiante. La bambina sembra aver riconosciuto quella che è e sarà una delle persone più importanti della sua vita.

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Guardando questo scatto, il legame  tra la neomamma e la bambina sembra già consolidato da tempo. Questo perché il feto può iniziare a sentire le carezze di mamma e papà al pancione dopo le 20 settimane, a 30 riesce persino sentire la voce dei suoi genitori. Nel secondo trimestre anche l'olfatto e il gusto sono completamente funzionanti. La piccola ha sicuramente riconosciuto l'odore della pelle della sua mamma e, standole così vicina, si è sentita protetta e al sicuro. La psicologa Silvia Vegetti Finzi afferma che:

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"Quando nasce un bambino nasce una madre ma perchè questo avvenga è necessario che si ristabilisca, all’esterno, l’unità biologica precedente, che la frattura del parto sia ricomposta in un abbraccio dove la carezza, sostituendo il leccamento degli animali, inaugura la vita insieme.
Il primo “faccia a faccia” della madre e del figlio conclude un’attesa durata nove mesi e, psicologicamente, anche più se pensiamo che ogni donna, come ogni femmina di mammifero, possiede una immagine inconscia di figlio, una precognizione del suo prodotto generativo."

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Il contatto fisico è talmente importante che oggi, a differenza di qualche anno fa, il bambino appena nasce viene adagiato sulla pancia della mamma perché è stato dimostrato che entrambi ne traggono un enorme giovamento. Questa pratica, chiamata “skin to skin” (pelle e pelle), dura circa due ore e permette di ripristinare il contatto tra mamma e figlio. I benefici che ne conseguono sono sia fisici che relazionali. Infatti, da una parte comporta nella donna il rilascio dell’ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”, con una conseguente sensazione di pace e appagamento, dall'altra anche il neonato si tranquillizza in quanto riconosce odori e suoni familiari. E' importante che anche il papà, nelle prime fasi della vita del bambino, si ritagli dei "momenti di contatto".

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Anche se ancora non l'ho provata su di me, credo che diventare genitori sia l'emozione più bella che la vita possa regalarci. Anche se da un lato mi sento ancora piccola, non vedo l'ora di stringere fra le mie braccia un fagottino che mi assomigli. Desidero da sempre di essere una brava mamma, credo sia una delle aspirazioni innate che mi porto dietro da sempre.

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Concludo con questa poesia di Khalil Gibran:

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I vostri figli

I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Perché loro hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo,
non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire,
dove a te non è dato di entrare,
neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro
ma non volere che essi somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro,
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani

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