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BOHEMIAN  RHAPSODY

«Quindi, con una performance notevole come quella di Rami Malek al centro, perché Bohemian Rhapsody non è un film migliore? Malgrado il suo argomento elettrizzante, è un film biografico convenzionale […] un film che si muove attraverso gli eventi invece di sprofondare in essi. E tratta la vita personale di Freddie – la sua identità romantico-sessuale, la sua solitudine, le sue spericolate avventure nei club gay – con la reticenza dei guanti per bambini, così che anche se il film non dice bugie importanti, non ti sembra di toccare davvero la storia vera».

Owen Gleiberman esprime in queste poche righe le potenzialità e le mancanze di Bohemian Rhapsody.

Il film racconta la storia di Freddie Mercury e dei Queen, ma numerose sono le inesattezze, le omissioni e le modifiche apportate dal regista per rendere la trama più drammatica ed avvincente. Vengono raccontati circa 15 anni della band: dal 1970, anno in cui Freddie, May e Taylor creano la band, al concerto Live Aid del 1985. 

Racchiudere un così grande lasso di tempo in poco più di due ore di film senza omissioni sarebbe stato impossibile, ma il film resta in superficie senza mia andare affondo e nel profondo, soprattutto per quanto riguarda i contrasti interni di Freddie Mercury relativi alla sua bisessualità e, successivamente, alla sua malattia. Il film, infatti, si autocensura evitando scene troppo spinte e crude, che però avrebbero raccontato in modo migliore Freddie Mercury come persona.

Il film, insomma, riesce appieno ad esaltare Freddie Mercury come star e leggenda della musica, ma fallisce nell’esprimere la sua fragilità e la sua interiorità.

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Rami Malek da Oscar

L’attore si cala perfettamente nel personaggio, riuscendo ad interpretare benissimo il carattere particolare e complesso di Freddie, le sue estrosità e la sua spudoratezza. Una delle scene più cariche e realistiche, è quando Freddie riesce ad ammettere la sua bisessualità a Mary e, di conseguenza anche a se stesso. Rami Malek studia nei particolari anche la gestualità e l’atteggiamento di Freddie. Benchè la sua fisicità sia meno possente di quella di Freddie Mercury, durante il concerto Live Aid è identico al cantante: nei primi piani riesce persino a riprodurre il magnetismo dello sguardo del cantante. Uguali sono anche il modo di tenere l’asta del microfono, la grinta sul palco, il modo di camminare. Insomma, il film forse non è all’altezza della bravura dell’attore protagonista.

La scelta del titolo

Il film racconta anche di un episodio relativo alla canzone Bohemian Rhapsody. Infatti, diversi produttori si rifiutarono di far uscire questa canzone come singolo per la sua durata. I Queen in quell’occasione non indietreggiarono, ma insistettero e Bohemian Rhapsody, non solo venne trasmesso dalle radio, ma fu un grandissimo successo. Il titolo, quindi, evidenzia la determinazione ed il carattere della Band. Inoltre, il film ha una struttura molto simile a quella della canzone: c'è una intro iniziale di grande effetto, una parte centrale drammatica e quasi operistica, ed un energico finale molto rock. E ancora, il primo verso della canzone “Is the real life? Is this just fantasy” sembra sottolineare come il film racchiuda sia momenti reali della storia dei Queen sia episodi inventati.

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