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BANDERSNATCH: il primo film interattivo

Cinema o videogioco? Un caso unico o un prototipo destinato a fare scuola? Bandersnatch, appartenente alla serie Black Mirror prodotta da Netflix, è il primo film interattivo della storia. Infatti, la narrazione procede per bivi ed ogni volta è lo spettatore a scegliere al posto del protagonista, influenzando direttamente il modo in cui la storia va avanti.

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Stefan è un programmatore, vive nel 1984 e la sua storia comincia quando si appassiona a un libro di fantascienza a bivi, in cui è il lettore a scegliere tra varie opzioni il futuro dei protagonisti. Proprio da questo libro il ragazzo prende ispirazione per creare il videogioco "Bandersnatch", che piano piano lo porterà in uno stato di follia tale da non rendersi conto di cosa sia vero e cosa sia falso.

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Impossibile parlare di una trama vera e propria, perché con i 5 finali diversi a disposizione la storia di Stefan cambia di volta in volta. Allo stesso modo, non è possibile nemmeno dire quanto duri Bandersnatch: può succedere infatti di arrivare molto in fretta a uno dei finali, oppure di azzeccare una serie di scelte che prolungano la storia oltre i 60 minuti.

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L'aspetto veramente figo del film, l'asso della manica di Charlie Brooker, lo showrunner della serie, è che, a un certo punto del film, Stefan si rende conto di essere controllato da qualcun altro, è consapevole del fatto che non è lui a prendere le decisioni, sa di essere manipolato proprio come se fosse il protagonista del videogioco che sta creando.

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Se consideriamo Bandersnatch come un videogioco, devo dire che non è niente male. Alcune delle trame sono veramente affascinanti e intriganti. Le due versioni che mi hanno colpito di più sono quella in cui Stefan muore insieme alla madre sul treno e quella in cui Stefan scopre di essere la cavia di un esperimento atto a valutare gli effetti di un trauma. Mi ha colpito tantissimo anche la teoria sulle realtà parallele di Colin, secondo cui non importa le scelte che facciamo perché, contemporaneamente, in un altro mondo abbiamo fatto l'esatto opposto.

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Invece, come un film ho i miei dubbi. E' vero, il mondo è in continua evoluzione, presto molti lavori spariranno perché entreranno in gioco i robot in molti settori e quindi dobbiamo abituarci alle novità. Ma non riesco a pensare ad un mondo in cui esistano soltanto film interattivi. Il cinema deve essere un mezzo per raccontare qualcosa, per dare una morale. Vale la pena perdere tutto questo per l'interattività? Inoltre, i film interattivi presuppongono una visione solitaria o in piccoli gruppi, quindi dovremmo anche dire addio alle sale cinematografiche. Sicuramente piattaforme come Netflix trarrebbero numerosi vantaggio se questo genere di film spopolasse.

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Voi cosa ne pensate?

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