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AQUAMAN

Nel 1985 Thomas Curry, guardiano del faro di Maine, durante una violenta tempesta, soccorre e salva Atlanna, principessa di Atlantide. La ragazza era scappata dal suo regno per evitare il matrimonio combinato con qualcuno che non amava. Thomas e Atlanna si innamorano e mettono al mondo il piccolo Arthur. La giovane madre, però, è costretta a lasciare il figlio in tenera età per tornare nella sua patria sottomarina.

Arthur nel corso della sua infanzia viene allenato da Vulko e, determinato a ricongiungersi a sua madre, diventa un abile guerriero. Scopre però la verità, ovvero che sua madre è stata condannata a morte a causa sua. Così mette da parte l'idea di raggiungere Atlantide e, una volta adulto, diventa Aquaman, l'eroe che protegge i marinai dai pirati.

Nel frattempo ad Atlantide, il suo fratellastro è impegnato a riunire i sette regni per scatenare una guerra contro il mondo in superficie. Aquaman, aiutato dalla principessa Mera, dovrà accettare il suo destino, assumersene le responsabilità ed intervenire per evitare lo scoppio di una guerra distruttiva.

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Aquaman, metà umano e metà atlantideo, ci viene presentato in tutta la sua prorompente fisicità. La sua forza ed i suoi muscoli sono, però, in netto contrasto con il suo senso di inadeguatezza. Essendo un mezzosangue, infatti, inizialmente, non crede abbastanza nel proprio destino di re. Nel corso del film acquisirà sicurezza e maggiore consapevolezza delle proprie doti. Altre due caratteristiche dell'eroe sono il carisma e l'ironia.

Mera affianca e sostiene Arthur nel corso della sua evoluzione. Anche lei è dotata di un'energia unica e attraverso il potere di controllare l'acqua è in grado di catturare l'attenzione e la curiosità dello spettatore.

Degna di nota è anche l'interpretazione di Nicole Kidman che, nonostante le poche scene a disposizione, riesce a calarsi perfettamente nelle vesti di Atlanna.

Tutto il cast di Aquaman risente però dello stesso problema: in un film che sceglie di offrire tanto allo spettatore, in termini di varietà e ricchezza di situazioni, c'è poco spazio per scavare in profondità e presentare in modo adeguato i personaggi.

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La stessa mancanza di approfondimento riguarda pure le ambientazioni e le popolazioni che abitano i sette regni. Infatti, lo spettatore esce dalla sala cinematografica senza un'idea chiara di tutti i luoghi mostrati. Il viaggio dei protagonisti è frenetico e confuso: si passa dalla sottomarina Atlantide, al Deserto del Sahara, per arrivare in Sicilia e poi ritornare sott'acqua. Cambiano velocemente anche i colori: troviamo i toni tendenti al blu del fondo marino, i colori caldi della sabbia, il variopinto del villaggio siciliano e poi di nuovo il blu. Inoltre, tutto il film oscilla tra il dramma epico e la commedia. Invece, ben realizzate ed orchestrate sono le scene di azione e di combattimento.

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Per concludere, Aquaman risulta un film poco equilibrato e piuttosto dispersivo, ma in grado di intrattenere e divertire il pubblico, nonostante la durata di 2 ore e 20 minuti. Insomma, è uno di quei film che rivedrei nelle serate invernali quando in tv non c'è nient'altro. VOTO 6.

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Curiosità

Come Arthur, anche Jason Momoa è un "mezzosangue", come lo chiamano nel film, è infatti sempre stato diviso tra lo Iowa e le Hawaii e questo gli ha permesso di identificarsi con lui. Le Hawaii, come le Filippine, Tahiti, le Fijii, hanno il proprio dio delle acque, fa parte della loro tradizione. Ma il "destino" di Momoa non finisce qui. Quando viveva nello Iowa, il giovane Jason studiava proprio biologia marina.

Una delle scelte del film, come abbiamo visto, è stata quella di girare in una situazione asciutta le scene sott'acqua e, se questo ha risolto tutta una serie di problemi, ne ha posti altri. i capelli, ma anche i vestiti, in acqua si comportano in modo molto particolare e, per questa ragione, visto che si è girato in un ambiente asciutto, i capelli di tutti i personaggi sono stati renderizzati in computer grafica. 

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